Situato al centro dell'Orientale Sarda, questo paese conta quasi 4000 abitanti. Barì, come veniva chiamato il paese, dalla radice mesopotamica" bar" e da "abbarì" (palude), con la costituzione del Regno d'Italia è diventato Bari Sardo.

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Situato al centro dell’Orientale Sarda, questo paese conta quasi 4000 abitanti. Barì, come veniva chiamato il paese, dalla radice mesopotamica” bar” e da “abbarì” (palude), con la costituzione del Regno d’Italia è diventato Bari Sardo. Di tradizione agricola ed artigianale ha scoperto da poco una vocazione turistica. Tra case rustiche e coloniche, sopravvivono antichi ovili, e si ergono ville, alberghi, campings. Il paese è circondato dalle verdi e dolci colline di Su Pranu e Pizz’e Monti e dagli altipiani di Teccu e Su Crastu. Il periodo prenuragico e nuragico è documentato dalla presenza di molti monumenti preistorici: menhirs, domus de janas (presenti in località Pirarba, Funtana Su Rettore, Ibba Manna, Gib’e Scrocca, Pizz’e Monti), nuraghi e tombe dei giganti. La storia del periodo fenicio-punico-romano coincide con le vicende ogliastrine, testimoniate dalla presenza, ad appena 13 chilometri di distanza, del centro commerciale è portuale di “Solki” (l’attuale Girasole).

Con l’avvento del Cristianesimo sorsero numerosi villaggi intorno a chiese rurali: Sant’ Antine, Santa Susanna, San Leonardo, Santa Cecilia. Successivamente le incursioni vandaliche ed arabe diedero origine alla nascita della villa di Barì, nell’attuale sito, a 4 Km dalla costa. Le prime citazioni si trovano infatti in due documenti medievali: il primo (XII secolo) per “coltivazione di cereali, grano ed orzo”, il secondo (1316) per tributi che i bariesi pagavano ai pisani. Nel 1479 il paese cadde sotto il dominio spagnolo. Sullo scoglio della costa di Barì, per decreto di Filippo II, venne fatta costruire la torre, detta appunto “spagnola”, in difesa della costa dalle frequenti incursioni saracene. Il periodo della dominazione di Casa Savoia, dal 1715 in poi, è caratterizzato da grandi problemi: mal governo, tributi esosi e malaria.

Nel 1800 il paese doveva comunque essere fiorente, se, insieme a Tortolì e Lanusei, aveva l’ambizione di diventare Diocesi d’Ogliastra. La costa bariese, lunga circa 9 km., inizia dalla scogliera di Punta Niedda, subito dopo la bella spiaggia di Cea. Punta Niedda è una propaggine di un antichissimo vulcano spento, che apre alle larghe e spaziose spiagge della Torre, fino alla Marina di Gairo. La bellezza e la limpidezza delle coste bariesi hanno portato al riconoscimento della “Bandiera Blu”.

Per gli amanti del trekking e delle escursioni montane, inoltre, Barisardo offre una natura rigogliosa di essenze tipiche dell’area mediterranea; incredibili esplosioni cromatiche si fondono con profumi e paesaggi incantevoli. La modernità dello sviluppo turistico, peraltro, non ha trascurato la valorizzazione degli aspetti tradizionali; gli oggetti dell’artigianato locale hanno una impronta particolarissima: si va dalle elaborate e complesse volute delle filigrane impiegate nei gioielli alle forme astratte e selvagge delle maschere e dei costumi locali. Nel periodo estivo si svolgono diverse sagre e manifestazioni di carattere religioso, fra le quali la Sagra de su Nenniri” (nettare) con processione fino al mare, alla fine di giugno, e la Festa Patronale della B.V. di Monserrato a settembre.

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