Piccola frazione di Baunei, è diventata un luogo vacanziero di notevole prestigio, grazie soprattutto al recente porticciolo turistico e alle belle ville sul mare. La storia narra che nel 1052 una principessa di Navarra, per scampare ad un naufragio, trovò riparo con la sua nave nel porto, e, come ringraziamento, fece edificare una chiesetta dedicandola a Santa Maria, che perciò venne chiamata con l’aggiunta dell’aggettivo “Navarrese”. La spiaggia di Santa Maria Navarrese è situata di fronte al centro abitato. Da qui tutte le altre calette e spiagge si possono raggiungere via mare noleggiando un gommone o una motobarca lungo la costa. Le calette sono tutte raggiungibili anche via terra, tramite delle mulattiere che partono dall’altopiano di Baunei; esse sono spesso di difficile andatura ma le spiagge a cui conducono sono di una bellezza tale che meritano ampiamente la fatica fatta per raggiungerle.
DA VEDERE: Chiesa di Santa Maria Navarrese: risale all’XI secolo ed è stata modificata negli anni ’50. La leggenda vuole che la chiesa fosse stata costruita da Isabella, una figlia del re di Navarra, dopo un naufragio conclusosi fortunatamente sulla costa. Nei pressi della chiesa si trovano un gruppo di olivastri millenari, un antico pozzo e la Torre di Santa Maria Navarrese posta a dominio della bellissima spiaggia. La festa tradizionale è la sagra della capra, il giorno di Ferragosto.
La Torre si Santa Maria Navarrese fu edificata tra il 1785 e il 1790 su un precedente posto di guardia cinquecentesco, ha forma troncoconica con una base di 12 m di diametro e uno sviluppo in altezza originario di 10 m. Gli interventi di rifacimento della seconda metà dell’Ottocento hanno comportato la costruzione sul terrazzo di un nuovo piano adibito a uffici. La torre, oggi, non è visitabile.
Tutta la zona intorno a Santa Maria Navarrese conserva testimonianze e monumenti che attestano un’intensa frequentazione nuragica: la “fortezza” di Doladorgiu, le tombe dei giganti di Santu Pedru e di Annida, i nuraghi Loppellai, Nuragheddu, Turru e, soprattutto Orgoduri, Alvu, Co’ e Serra, che conservano anche resti delle capanne dei villaggi e di sepolcri megalitici.